Perché mi candido?
Perché mi candido?
Le motivazioni
Per essere utile là dove sono competente: ripensare le norme e l’economia per un futuro di prosperità per le persone ed il Pianeta.
Finanza etica, pace, economia sociale e saper affrontare le crisi ambientali.
Ho scelto di candidarmi alle elezioni europee perché ritengo di poter portare un contributo importante in Europa sui temi della finanza etica, dell’economia sociale, della pace, della capacità di gestire le crisi ambientali.
Su tutte queste tematiche e su altre ancora (l’agricoltura biologica, la partecipazione, l’accoglienza, la formazione, il microcredito…) ho competenze che derivano da decenni di impegno nel terzo settore (ManiTese, rete Lilliput, ICEA, Fondazione Finanza Etica, associazione che si occupano di accoglienza, Greenpeace…), nel mondo accademico e nel mondo imprenditoriale, avendo ideato ed organizzato dal 2004 al 2010 Terra Futura, la più importante fiera italiana sulla sostenibilità, e soprattutto essendo stato uno dei fondatori e quindi presidente di Banca Etica ed Etica sgr.
Portiamo i nostri valori in Europa
Scegli i valori. Senza compromessi.
La collaborazione
Le tante realtà in cui ho collaborato sono indipendenti dai partiti e la mia candidatura è una mia scelta autonoma nata dalla consapevolezza che i temi propri del Terzo Settore abbiamo sempre più bisogno di essere rappresentati nelle Istituzioni e nei processi legislativi.
Gli obiettivi della giustizia sociale ed economica, della finanza etica e dell’ambientalismo sono quelli che mi hanno sempre motivato a lavorare con altre persone e che mi hanno spinto a candidarmi, consapevole di poter rappresentare le istanze di tante persone che come operatori, volontari, cittadini, vogliono veder cambiare le cose nella loro casa comune, l’Europa..
Portiamo i nostri valori in Europa
Immaginare un futuro oggi è già un atto politico
Oggi siamo chiamati ad un impegno: rendere migliore l’Unione europea.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per la prima volta di fatto ammettono che dobbiamo cambiare il paradigma economico; la finanza ha perso le funzioni sociali che pure le sarebbero proprie, come fare arrivare le risorse per investimenti agli imprenditori e alle persone.
Se la finanza regola il mondo allora dobbiamo occuparci della finanza!
L’Unione europea con il suo Action plan ha iniziato un percorso per definire un’altra idea di finanza creando norme per la finanza sostenibile, ma è un percorso troppo timido e senza il coraggio di mettere a pari livello le necessarie attenzioni al profitto con le attenzioni sociali e ambientali.
Cosa dobbiamo fare
Dobbiamo fermare le speculazioni finanziarie che drenano i necessari investimenti nell’economia reale. Si deve far pagare le tasse a tutti impedendo l’uso di paradisi fiscali ed ottimizzazione fiscale da parte di moltissime multinazionali. Occorre tornare a separare banche d’affari dalle banche commerciali.
Occorre lavorare alla redistribuzione della ricchezza perché oggi in Italia la ricchezza posseduta dallo 0,1% degli italiani più ricchi, poco meno di 50.000 persone, è circa tre volte superiore a quella nelle mani della metà più povera della popolazione (25 milioni di italiani – dati Oxfam): Serve un’imposta europea sui grandi patrimoni per finanziare sanità, scuola, lavoro e dare risposta ai cambiamenti climatici.
E si deve spostare la tassazione dal costo del lavoro al consumo di ambiente, in modo da aumentare i salari delle persone lavoratrici.
L’esperienza di Banca Etica e di tante altre banche simili nel mondo ed in Europa (GLS bank Bochum, Merkur bank, ABS Bank) dimostrano che è possibile conciliare sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Portiamo i nostri valori in Europa
Immaginare un futuro oggi è già un atto politico
L’Italia in Europa
L’Italia per secoli ha messo in atto un modello di prosperità economica e gestione sostenibile dei territori che abbiamo perso negli ultimi decenni, ma che può essere fonte di ispirazione per cambiare il paradigma economico oggi.
Nelle capacità creative ed imprenditoriali del nostro paese ed anche nelle nostre aree interne apparentemente più fragili, si trova ancora la spinta del fare economia con l’attenzione alla prosperità delle comunità.
Esperienze ed idee che possono veramente indicarci come fare economia senza arrendersi all’idea che conti solo il profitto e che solo le imprese transnazionali possano dominare l’economia. Anche la politica agricola comunitaria deve sostenere maggiormente il biologico e le filiere sostenibili ed aiutare chi ancora vuole lavorare la terra.
Il Nord Est italiano su questo ha sicuramente molto da dire come so bene per averlo conosciuto a fondo negli anni in cui sono stato a Padova.
Perché il Movimento 5 Stelle
Ho sempre ritenuto di fare politica nelle cose che come cittadino porto avanti con coerenza da 40 anni e sono stato distante dai partiti, per cui questa decisione rappresenta un cambiamento importante per me. Mi candido nel M5S perché qui ho trovato ascolto sui temi che intendo portare avanti e che sono stati accolti nel programma del movimento.
Il M5S ha un buon programma sulla pace e sul sociale, ed ha saputo cambiare posizioni su temi per me importanti (ad esempio sulle migrazioni).
Mi candido alle Europee perché è sui temi internazionali che ho più competenze (parlo anche altre 4 lingue oltre l’italiano: inglese, francese, spagnolo e tedesco) e perché queste sono elezioni in cui è possibile veramente scegliere di votare delle persone per quello che sono e che possono fare con la loro presenza attiva ai lavori del Parlamento europeo.